L’Europa ha superato i 1.000 impianti di produzione di biometano, arrivando a quota 1.023, con un incremento del 40% rispetto ai dati del 2020. Questo è quanto rendicontato dalla “Mappa del Biometano”, l’aggiornamento biennale di Gas Infrastructure Europe (GIE) e European Biogas Association (EBA). Confrontando i dati con quanto riportato nelle precedenti edizioni del documento, si nota come si sia passati dai 483 impianti nell’edizione 2018 a 729 impianti nel 2020 per arrivare alla cifra record di oggi. La rapida crescita è dovuta soprattutto allo sviluppo del settore in Paesi come la Francia, l’Italia e la Danimarca.
Mentre i dati 2021 non sono ancora definitivi, come evidenziato da GIE ed EBA, per il 2020 si può ufficializzare il maggiore incremento annuo mai visto con una produzione di biometano di 32 TWh, 6,4 TWh in più rispetto ai 25,6 TWh del 2019 e quasi sette volte il volume del 2011 (4,9 TWh).
Se l'industria è in grado di sostenere questo tasso di crescita, EBA prevede che il biometano coprirà fino al 30-40% del consumo di gas dell'UE previsto per il 2050.
Secondo quanto dichiarato da Boyana Achovski, Segretario Generale del GIE, la quantità combinata di biogas e biometano disponibile oggi può coprire già l'intero consumo di gas di un Paese come il Belgio. Inoltre, il Segretario Generale ha ricordato come il biometano è l'unico combustibile rinnovabile disponibile e scalabile che può consentire l'uso competitivo in termini di costi delle infrastrutture gas già esistenti.
Harmen Dekker, Direttore dell'EBA, ha sottolineato che l’EBA stima che l’87% degli impianti di biometano in funzione oggi in Europa è connesso alla rete di distribuzione o di trasporto. Ha aggiunto che per garantire che il biometano svolga un ruolo sempre più importante come combustibile rinnovabile, dovrebbe essere supportato un commercio efficiente della risorsa in tutta Europa introducendo un sistema di trading europeo del biometano.
Fonti: Quotidiano Energia, Gas World