Intervista al direttore generale dell’associazione della logistica energetica
Dario Soria, direttore generale di Assocostieri, l’associazione di riferimento per le aziende che operano nel settore della logistica energetica, descrive un comparto resiliente alla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 e che si avvia a una nuova fase, con l’apertura dei depositi costieri GNL. L'avvocato Soria sottolinea, comunque, l’importanza di investire in un mix di combustibili alternativi e di seguire a livello europeo un approccio normativo basato sul principio della neutralità tecnologica.
“Il comparto della logistica energetica primaria, anche durante la pandemia, non si è mai fermato, nonostante la pesante riduzione manifestatasi nei consumi. Il calo dei consumi di settore è stato in alcuni casi pesante, con una riduzione del 64% per il carburante avio, del 21% per la benzina, del 15% per il gasolio, del 21% per il GPL per autotrazione, del 6% per bunker. Per quanto riguarda il GNL per autotrazione ha proseguito il trend di crescita”, premette Soria. “La situazione emergenziale che si è riproposta a fine 2020 e inizio 2021 è stata assorbita meglio dal sistema, in quanto parzialmente prevista e più graduale rispetto agli improvvisi lockdown dell’inizio 2020. La situazione di riduzione è stata mitigata dalla ripresa del 2021, con un aumento dei consumi del primo semestre di gasolio e benzina dell’ordine del 20%”, aggiunge l'avvocato Soria.
“La dinamica della pandemia si è sovrapposta agli effetti dei nuovi regolamenti emissivi SECA (Sulphur Emission Control Areas) per la navigazione nel Mediterraneo, in vigore dal gennaio 2020, che hanno portato il gasolio uso marina a un incremento del 10% nel 2020. Tuttavia, i settori dei combustibili tradizionali e degli oli minerali hanno conosciuto un significativo rallentamento che ha portato a problemi finanziari dovuti a carenza di liquidità delle aziende, e a problemi tecnici per la gestione dei volumi di prodotto invenduto, che hanno richiesto interventi presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e gli istituti di credito per gestire le contingenze finanziarie”, spiega il direttore generale di Assocostieri.
Per quanto riguarda il futuro, guardando alla transizione energetica dalla prospettiva del comparto marittimo, Soria sottolinea il ruolo del GNL: “Il comparto marittimo sta recuperando rapidamente il gap nello sviluppo del GNL rispetto agli altri paesi europei affacciati sul Mediterraneo. Spagna (Barcellona), Francia (Marsiglia), Croazia (Krk) sono già operativi nella logistica primaria e attualmente compensano i ritardi nello sviluppo dell’Italia fornendo il prodotto sia via terra che via mare, ma nel prossimo futuro l’avvio delle operazioni small scale presso alcuni rigassificatori italiani, e l’avvio delle operazioni dei depositi costieri GNL, i primi nel Mediterraneo, apriranno una nuova fase. Per la navigazione marittima, tra i combustibili alternativi, il GNL è l’unica alternativa, e lo rimarrà anche nel medio periodo”.
“Questo dato di fatto da una parte evidenzia la necessità di puntare fortemente sul GNL come sistema paese, senza esitazioni, per ottenere risultati immediati e non isolarsi dalle scelte già operate dalle altre nazioni europee. È fondamentale investire su tutto il mix di combustibili alternativi, provvedendo costantemente a sostituire le fonti più inquinanti con altre a minore impatto ambientale. Dall’altra, l’opportunità di investire fortemente sugli altri combustibili alternativi, sia quelli già ricompresi nella direttiva europea DAFI come l’idrogeno e l’energia elettrica sia quelli più innovativi, come l’ammoniaca e il metanolo, al fine di colmare l’attuale divario prestazionale e di costi e aiutare le nuove tecnologie a maturare”, afferma il direttore generale di Assocostieri. “La seconda esigenza sarà coperta anche dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede forti incentivi per la ricerca, mentre la prima esigenza sarà incentivata grazie alle previsioni del Piano complementare al Pnrr”, ricorda Soria.
Il direttore generale di Assocostieri ci tiene a evidenziare anche l’importanza degli incentivi al bioGNL: “Agli incentivi per gli impianti di liquefazione e per i punti di rifornimento di GNL in ambito portuale, infatti, si affianca la previsione di impiegare bioGNL per il bunkeraggio, come già avviene per una quota dei rifornimenti stradali. Percorrendo tale strada, già chiaramente delineata nelle previsioni di alcuni nostri associati, la nascente filiera del GNL, senza nessuna modifica nella catena di distribuzione e negli usi finali, potrà progressivamente avviarsi verso il target di emissioni zero, candidandosi a permanere anche nel lungo periodo come parte del mix di vettori energetici del 2050”.
Di recente Assocostieri ha firmato una lettera aperta che invita la Commissione europea a includere un sistema volontario di accredito dei combustibili rinnovabili sostenibili nella normativa europea sulle emissioni di anidride carbonica da parte dei veicoli stradali. A questo proposito Soria puntualizza che l’intervento di Assocostieri “si muove nella direzione della ricerca di una soluzione credibile e condivisibile per superare l’attuale orientamento della Commissione europea che non sembra del tutto in linea con il principio della neutralità tecnologica con interventi normativi che, di fatto, si traducono come forti incentivi alla sola mobilità elettrica”. “Limitare l’attenzione alle emissioni tail-pipe, ovvero al terminale di scarico del veicolo, impedisce un’analisi oggettiva dei diversi vettori energetici, che devono essere valutati in ottica di ciclo di vita. L’alternativa è il paradosso di un mezzo alimentato con biocombustibili sostenibili, che viene valutato alla stregua di un mezzo alimentato con combustibili fossili”, spiega Soria.
In attesa di riscontri e del pacchetto legislativo Fit For 55, “è parere di Assocostieri – riferisce Soria – che l’Europa debba sostenere le filiere dei nuovi combustibili alternativi sostenibili, per evitare che l’ambito naturale delle motorizzazioni puramente elettriche, che riguarda i mezzi leggeri o le macchine operatrici con autonomia limitata, sia chiamato a espandersi per includere aree più proprie delle motorizzazioni a combustione interna, come il trasporto stradale pesante e il trasporto marittimo”. “Nel settore marittimo, gli incentivi dovranno perseguire il miglioramento a breve termine delle emissioni, senza il timore di riconoscere una fase iniziale dominata dai combustibili ancora fossili, ma più virtuosi, come il GNL e il GPL”, auspica Soria.