In un’audizione alla commissione Bilancio alla Camera, nell’ambito dell’esame del decreto 73/2021, il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia ha offerto uno spaccato del settore particolarmente colpito dalle conseguenze della pandemia. Tra le proposte a sostegno del comparto una revisione dell’Irap e l’applicazione del cosiddetto “reverse charge” sull’Iva per contenere l’entità dell’evasione fiscale stimata in almeno 2 miliardi di euro.
Nei primi dieci mesi di pandemia, le imprese più colpite dalla criminalità organizzata sono state quelle della distribuzione dei carburanti: pertanto è necessario salvaguardare le piccole e medie imprese attraverso la concessione di ossigeno finanziario. Lo ha dichiarato il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia, Sebastiano Gallitelli, nel corso dell’audizione di martedì primo giugno, in commissione Bilancio alla Camera, nell’ambito dell’esame del decreto 73/2021, cosiddetto "Sostegni bis", recante misure urgenti connesse all'emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.
Il segretario generale ha espresso la necessità di apporre dei correttivi per quanto riguarda gli interventi di garanzia e moratoria sui prestiti per le piccole e medie imprese – prorogati fino al 31 dicembre 2021 - attraverso il ripristino della garanzia statale al 100 per cento, per agevolare l’accesso al credito. Le imprese operanti nel settore della distribuzione dei carburanti “rappresentano un’anomalia, in quanto il 60 per cento dei propri fatturati è rappresentato dalla componente fiscale, il che dà una rappresentazione non veritiera dei fatturati di queste imprese”, ha precisato Gallitelli, secondo cui è importante quindi introdurre dei correttivi “che consentono di scorporare il peso fiscale dal computo del fatturato”, allo scopo di permettere l’accesso a molte misure di aiuto statale, “inibite per via di questo meccanismo”.
Sui contributi a fondo perduto, per Gallitelli “sarebbero necessari dei correttivi” per estendere il meccanismo ad altre tipologie di impresa: “Lo sbarramento del 30 per cento del calo di fatturato non consente a una vasta platea di imprese di accedere al sostegno, pur avendo registrato un calo di fatturato importante”. Il segretario generale di Assopetroli-Assogenergia ha sottolineato come nell’ultimo anno il settore dei carburanti abbia registrato delle perdite tra il 20 e il 25 per cento e per questo non riesce ad accedere agli aiuti pur avendo prestato un servizio essenziale strategico per il Paese”. Gallitelli ha aggiunto che il decreto Sostegni-bis “dovrebbe anche estendere da due a tre milioni di euro il limite annuo dei crediti compensabili”, affinché le aziende possano gestire al meglio le proprie attività.
La tassazione sulle imprese va rivista, secondo il segretario generale, che si è soffermato sull’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap), che “sarà sempre più gravosa nei prossimi anni”. La proposta dell’Associazione è di valutarne l’abolizione anche per il 2021, o in alternativa, sondare la possibilità per i soggetti passivi Irap di dedurre integralmente gli interessi passivi derivanti dai prestiti accesi durante la pandemia. È altrettanto necessario, secondo l’associazione, intervenire sulla disciplina delle società in perdita sistematica. Inoltre, Gallitelli ha evidenziato che il decreto dovrebbe prevedere “un’esenzione, o quanto meno una riduzione, del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione e di spese pubblicitarie” a favore dei distributori di carburanti.
Il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia si è quindi concentrato sulla salvaguardia della legalità, in particolare sulla crisi di insolvenza: le imprese della distribuzione nell’ultimo anno hanno svolto “un ruolo essenziale non interrompibile, pur in presenza di una consistente riduzione dei ricavi. A fronte di costi incomprimibili, questo ha determinato uno ‘stress test’ sui loro bilanci, compromettendo la loro solvibilità. Molte di queste imprese non hanno beneficiato tempestivamente delle misure di sostegno predisposte dal governo o, addirittura, sono state escluse tout court. La conseguenza – ha spiegato Gallitelli - è stata che nei primi dieci mesi di pandemia” le imprese della distribuzione dei carburanti sono state tra le più colpite “dall’attacco della criminalità organizzata. Sono diventate il bersaglio della criminalità perché spesso è intervenuta in aiuto con immissione di liquidità, acquisendo poi fittiziamente la titolarità. Questo ha portato ad un attacco senza nessuna difesa per il settore. Pertanto riteniamo che la salvaguardia per le piccole e medie imprese, attraverso la concessione di ossigeno finanziario, significa proteggere un tessuto imprenditoriale sano, che altrimenti rischia completamente di finire nelle mani della criminalità”.
Secondo Gallitelli, il settore della distribuzione dei carburanti “sconta anche gli effetti del fenomeno delle frodi Iva e accisa, che comportano un’alterazione della concorrenza e quindi del funzionamento dell’intero mercato”. In base a stime di Assopetroli-Assoenergia una quota pari al 15 per cento dei prodotti petroliferi immessi in consumo verrebbe ogni anno distratta sul mercato parallelo, determinando una frode Iva stimata in almeno 2 miliardi di euro. “Tali frodi – ha proseguito Gallitelli - spesso sono perpetrate da soggetti contigui alla criminalità organizzata di stampo mafioso e si concentrano in modo preponderante sull’evasione dell’Iva, che si rivela essere il tributo maggiormente vulnerabile”. Il segretario generale di Assopetroli-Assogenergia ha sottolineato come negli ultimi cinque anni, ben cinque leggi di bilancio hanno previsto misure per contrastare il fenomeno dell’illegalità e delle frodi nel comparto dei carburanti: “Oggi senza ombra di dubbio possiamo affermare che è stata realizzata la più pervasiva riforma che il diritto tributario italiano abbia mai conosciuto con riferimento ad un singolo settore. Tuttavia riteniamo che un ultimo sforzo possa essere fatto”. In merito Gallitelli ha osservato che “questo ulteriore passo è rappresentato dall’introduzione della reverse charge” che prevede la possibilità di “applicare l’Iva soltanto nell’ultimo passaggio” evitando il rischio di evasione nei passaggi intermedi della filiera. Nello specifico tale meccanismo dovrebbe seguire tutta la filiera della commercializzazione del gasolio e della benzina utilizzabili per autotrazione, fino al loro commercio al dettaglio, ossia alla distribuzione da parte degli impianti della rete nazionale: all’atto di tale cessione, l’Iva verrebbe applicata e, dunque, incassata dai singoli esercenti dei punti vendita stradali e dagli stessi versata, su base mensile o trimestrale.
In chiusura, il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia ha dichiarato che va combattuto anche il fenomeno dell’illegalità contrattuale, “attraverso un processo di revisione e tipizzazione delle forme contrattuali, per fare in modo che siano più rispondenti possibili alle nuove esigenze e per rendere regolamentata ogni forma di attività sui punti vendita”. Sempre sul tema della legalità, Gallitelli ha aggiunto che “si sta andando in direzione dell’eliminazione dei pagamenti in contanti, per evitare casi di furti”. Infine, il segretario generale ha espresso come Assopetroli-Assoenergia sia a favore dell’adozione dello “scontrino parlante” nel settore, per fare chiarezza sul peso della componente fiscale. “Si sta andando verso la completa digitalizzazione” del settore, “ma è importante che il processo avvenga con tempi e modi compatibili con le risorse delle piccole e medie imprese che operano sul mercato”, ha concluso Gallitelli.